Recensione per LibriLiberi di Giovanna Garbuio
Messaggio per un’aquila che si crede un pollo è un libro di Anthony De Mello che, secondo me, tutti dovrebbero avere nella propria biblioteca.
Messaggio per un’aquila che si crede un pollo

Una profonda serenità
La sua lettura, anche se alla fine non condivido pienamente tutto ciò che c’è scritto (ma un’opinione è possibile farsela solo ascoltando anche i punti di vista degli altri), lascia una profonda serenità. Dovuta alla sensazione di iniziare a comprendere qual è il vero senso della vita.
Il libro di Anthony De Mello, incentra il suo ragionamento sull’importanza della consapevolezza, non solo per raggiungere l’illuminazione (obiettivo non proprio perseguito da ogni uomo), ma come strumento per raggiungere quella serenità e quella felicità a cui invece tutti aspiriamo.
Messaggio per un’aquila che si crede un pollo per l’illuminazione
De Mello, evidentemente da Illuminato, cerca di tracciare i passi da seguire per raggiungere la stessa illuminazione a cui egli e molti altri sono giunti in questo soggiorno mortale.
Facendolo però, allo stesso tempo, mette in evidenza come non sia possibile, effettivamente, trasmettere al prossimo delle istruzioni per individuare e tracciare una via verso la cosiddetta “Illuminazione”.
Questa è una strada assolutamente individuale che va cercata e tracciata personalmente a propria esclusiva misura. Non esistono istruzioni per l’uso valide e universali.
Il gusto del Mango
Un bellissimo esempio a riguardo che Anthony propone è quello della descrizione del gusto del Mango. Come descrivere il gusto del Mango a chi non l’ha mai assaggiato? Potremmo dire che il Mango è aspro! Aspro come un limone? No! Aspro come un Mango! E’ solo quando avrete assaggiato il frutto che potrete capire e finalmente affermare: “Sì è vero: Il Mango è aspro, aspro come un Mango”!
Tuttavia leggendo e assimilando certi concetti descritti da De Mello, alla fine di “Messaggio per un’Aquila che si Crede un Pollo”, ci accorgeremo di essere un po’ più ricchi, un po’ più consapevoli, perchè entrati in possesso di tutta un’utilissima serie di strumenti (e ormai si sa quanto io ami i consigli pratici!) efficaci per la ricerca della felicità e oltre… Ma io mi accontento anche di arrivare “solo” alla felicità! 😉
Leggi “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo” e riflettici
Quindi il mio consiglio è: leggilo e riflettici profondamente. E’ senz’altro uno di quei libri da leggere e rileggere e rileggere e rileggere, con la certezza di trovare ogni volta nuovi spunti e nuove dritte, non solo di riflessione più o meno filosofica o teologica, ma proprio di “azione attiva”!
Interessante anche la nota finale dell’ allora Prefetto Cardinalizio Joseph Card. Ratzinger, scritta in tempi non sospetti (1998), che mette in chiaro la posizione della Chiesa Cattolica nei riguardi non solo delle teorie di Anthony De Mello, ma anche di ciò in cui “credo” (e credo è una parola limitantissima) io e quanti mi seguono e mi leggono e continuano a sostenermi e a starmi vicini!
Niente è più pratico della spiritualità
Articolo di Anthony De mello
Ed ecco un altro messaggio per un’aquila che si crede un pollo
La prima cosa che voglio capiate, se davvero intendete svegliarvi, è che non volete svegliarvi.
Il primo passo verso il risveglio è essere sufficientemente sinceri da ammettere di fronte a se stessi che non è piacevole…
Crediamo di conoscere la direzione
Noi non desideriamo essere felici. Vogliamo altre cose. O meglio: noi non vogliamo essere felici incondizionatamente. Sono pronto a essere felice a condizione che abbia questo e questo e quest’altro.
Ma ciò equivale a dire al nostro amico o al nostro Dio o a chiunque: “Tu sei la mia felicità. Se non ho te, rifiuto di essere felice”.
E’ davvero importante capire questo meccanismo. Non riusciamo a immaginare di essere felici a prescindere da tali condizioni.
E’ esattamente così. Non riusciamo a concepire di poter essere felici senza di esse. Ci è stato insegnato a situare in esse la nostra felicità.
Affidarsi
Dunque, questa è la prima cosa da fare se vogliamo svegliarci, il che equivale a dire: se vogliamo amare, se vogliamo la libertà, se vogliamo la gioia, la pace e la spiritualità.
In questo senso, la spiritualità è la cosa più pratica di questo mondo.
Sfido chiunque a pensare a qualcosa di più pratico della spiritualità per come l’ho definita – né pietà, né devozione, né religione, né adorazione, ma spiritualità – il risveglio, il risveglio!
Messaggio per un’aquila che si crede un pollo: lascia andare le aspettative
Osservate l’angoscia che regna ovunque, osservate la solitudine, la paura, la confusione, il conflitto nel cuore delle persone, conflitto interno, conflitto esterno. Immaginate che qualcuno vi dia la possibilità di liberarvi da tutto ciò.
Immaginate che qualcuno vi dia la possibilità di fermare quel terribile dispendio di energia, di salute, di emozioni che deriva da conflitti e da tale confusione. Vi piacerebbe?
Immaginate che qualcuno ci mostri la strada attraverso la quale potremmo giungere ad amarci davvero gli uni agli altri, essere in pace, essere immersi nell’amore. Riuscite a pensare a qualcosa di più pratico di tutto ciò?
E invece c’è gente che ritiene che i grandi affari siano più pratici, che la politica sia più pratica, che la scienza sia più pratica. Quale sarà mai il vantaggio materiale di mandare un uomo sulla luna, quando noi non riusciamo a vivere sulla terra? […]