Dynamind Technique, sviluppata dal Kahuna hawaiano Serge Kahili King, conosciuta nel mondo più semplicemente come DMT, è uno strumento di risanamento globale, fisico e spirituale. Una tecnica di semplice ed immediato utilizzo e di provata efficacia, come tutti gli strumenti messi a punto dal popolo hawaiano.
Dynamind
Una tecnica di auto guarigione
La tecnica deriva da una vita di intenso studio dei metodi di cura praticati nelle Hawaii, nell’Africa occidentale, in Cina e altrove, da parte del Dott. Serge Kahili King. Questa tecnica prima di essere diffusa è stata studiata, sperimentata, sviscerata e messa definitivamente a punto, per tutta l’umanità, come abbiamo accennato, da Serge Kahili King, che è l’attuale maggiore esponente e referente della cultura Huna nel mondo.
E’ una tecnica incredibilmente veloce ed efficace per accelerare il naturale processo di guarigione e di risoluzione dei problemi.
Il processo è composto da un insieme di azioni, pensieri e parole associate ad una particolare respirazione.
E’ un sistema che può essere utilizzato pressoché da tutti gli esseri umani con facilità ed immediatezza. E può essere applicata a qualsiasi tipo di inconveniente (problema) fisico, materiale, mentale, psicologico, reale o immaginario. Tanti esperimenti hanno portato il Dr. Kahili King ad affermare che questa tecnica può venire a capo di un determinato problema nella maggior parte dei casi nel giro di un’ora.
Una combinazione di antiche pratiche hawaiane
Dynamind quindi è una combinazione di antiche pratiche hawaiane sintetizzate in un semplice e potente strumento che chiunque può usare.
Come tutti gli strumenti che la cultura Hawaiana ormai ci ha messo a disposizione, anche la tecnica Dynamind può essere utilizzata complementariamente ad altri sistemi e ad altri strumenti. Può essere utilizzata in ogni momento e ovunque. E’ stata sperimentata ampiamente da adulti e da bambini e anche su gli animali, con moltissimo successo.
Come Ho’oponopono, Dynamind funziona sempre. Che ci si creda o meno. L’unico elemento necessario è l’intenzione di applicarla su un determinato problema. L’Universo farà il resto indipendentemente dallo scetticismo del nostro Io razionale. Certamente un atteggiamento mentale apertamente disfattista e sfiduciato ne rallenta gli effetti. Ma sicuramente non li annulla.
Si tratta di un processo spirituale. Ma allo stesso tempo pratico. Che come di consuetudine non si basa su nessuna religione. Non è in contrasto con alcuna religione o credo esoterico. Ed è compatibile con qualunque religione o tradizione spirituale che dir si voglia.
Dynamind è una pratica spirituale
Parliamo di pratica spirituale perché abbiamo ormai acquisito il principio Huna che tutto il potere viene da dentro. Quindi che ogni malattia o guarigione inizia e finisce nella nostra interiorità. Perciò in questo senso, essendo Dynamind essenzialmente una tecnica di guarigione, può essere associata ad un processo di allineamento energetico, che rimette in equilibrio il nostro essere.
E’ evidente che Dynamind, come EFT o come Ho’oponopono non sono dei medicinali che agiscono direttamente sul “malanno” aggredendo i sintomi e “guarendo” lo specifico organo.
Qui stiamo sempre parlando di “tecniche mentali”. Che a mio avviso, pur non agendo materialmente su niente, vanno in realtà molto più in profondità. In quanto agiscono direttamente sulle cause reali del disequilibrio. Anziché limitarsi a gestire i sintomi di tale disallineamento energetico.
Questa tecnica in particolare si basa principalmente sulla consapevolezza di quattro poteri fondamentali:
Il potere del respiro
La respirazione è molto di più che un semplice meccanismo per introdurre ossigeno nel nostro organismo. I Kahuna Hawaiani lo sanno da sempre. Ed utilizzano la respirazione come un idispensabie strumento per la la guarigione sciamanica del corpo, delle emozioni, dello spirito e della mente.
Il potere della parola.
Gli Hawaiani sanno che le parole possono guarire e le parole possono uccidere. Essi hanno imparato ad usarle nel loro migliore impiego.
Il potere del tatto
Gli Hawaiani sostengono che un semplice contatto fisico può avere effetti profondi. In particolare attraverso il contatto con determinate zone del nostro corpo è possibile eliminare la tensione in modo rapido e fluido. Permettendo allo stato di salute di essere il nostro stato naturale.
Il potere della visualizzazione
“Tutto il potere viene da dentro” recita un altro dei sette principi Huna. L’immaginazione è sempre stata usata dal popolo Hawaiano come strumento di guarigione.
Tensione Dinamica
Gli Hawaiani sanno da secoli e secoli che qualunque problema si manifesti nella vita materiale, dipende da un squilibrio energetico, che si ripercuote sul corpo fisico, determinandone una tensione sproporzionata.
Questi stati di tensione si alternano a stati di rilassamento. E finché quest’alternanza è attiva, l’essere umano è sano psicologicamente, spiritualmente e fisicamente. E libero dalla percezione di problemi. Questo stato delle cose è detto “Tensione Dinamica”. E in questa modalità il recupero delle situazioni stressanti è pressoché automatico. In quanto siamo comunque predisposti, dall’oscillazione dell’alternanza, a tornare verso il rilassamento. Quindi sia il corpo che la mente sono, diciamo, abituati a tornare a stare bene senza sforzo, anche dopo momenti di pesante stress.
Tensione statica
Quando la tensione esce dai binari dell’alternanza, e quindi sperimentiamo tensione, tensione, tensione, senza rilassamento, mantenendo uno squilibrio energetico per un tempo prolungato, entriamo in uno stato di “Tensione statica”. E cominciamo a percepire le situazioni come problemi e a manifestare sintomi di “malattia”.
Strumenti riequilbratori
A questo punto è necessario eliminare una certa quantità di tensione per recuperare l’equilibrio. Uno strumento per recuperare l’equilibrio è certamente la cancellazione delle memorie responsabili della tensione in eccesso. Un altro strumento è certamente EFT. E ne esistono come sappiamo molti, molti altri. E anche Dynamind agisce sull’eccessiva tensione. Con l’obiettivo di recuperare l’equilibrio tra tensione e rilassamento.
Questa è la spiegazione, per così dire, tecnica. Ma perché funzioni Dynamind, come ogni altro strumento che ci è giunto dalla cultura Hawaiana, non è necessario conoscerla. E ovviamente nemmeno comprenderla. Dynamind funziona! Basta avere l’intenzione di applicarla su un determinato “problema”. Il resto viene da sé.
Utilità di Dynamind
La Dynamind può essere utile nella gestione
- del dolore
- dello stress,
- controllo del peso
- guarigione fisica, emotiva e mentale,
- crescita spirituale
- sviluppo delle competenze
- accrescimento dell’autostima
Ogni serie di Dynamind è uno strumento completo di risanamento, fisico e mentale.
Ogni serie composta dalla Dichiarazione, dal Picchietamento e dalla Respirazione, compone un “Ciclo”.
Ciclo Dynamind
Vediamo in cosa consiste un ciclo Dynamind:
- Dichiarazione
- Picchietamento
- Respirazione
Posizionamento delle mani
* Posizioniamo le mani davanti a noi. Unendo i polpastrelli delle dita della mano destra con i polpastrelli delle dita corrispondenti della mano sinistra. Come se tenessimo in mano una sfera.
La stessa posizione delle mani viene utilizzata in diverse forme di meditazione, perché accresce il livello di rilassamento. Ma può anche essere bello e utile pensare di avere tra le mani l’energia di una sfera di Luce. Utilizzando sempre la stessa posizione trasmetteremo al nostro bambino interiore un chiaro segnale di intenzione. Sarà il segnale dell’avvio di un processo di guarigione. In alleanza con l’energia asociata al medesimo simbolo dalla coscienza collettiva.
Operativamente le mani vanno tenute in questo modo per tutto il ciclo. Escluso ovviamente il momento del picchiettamento.
Focalizzazione
* Focalizziamoci sul “problema” che vogliamo trattare. Può trattarsi di un dolore fisico, di un fastidio, di una questione emozionale, spirituale o mentale. Qualsiasi cosa. Il lavoro comunque andrà svolto su noi stessi per irsolvere la questione energetica su noi stessi, perché ben sappiamo che una volta allineati alla nostra essenza anche la nostra realtà si modificherà.
Dichiarazione
* Dichiariamo a voce alta o mentalmente: “Io percepisco questo problema e so che può modificarsi. Voglio che questo problema si dissolva.” Opportuno è nella prima parte della dichiarazione definire il problema specifico.
La dichiarazione è formata sostanzialmente da tre elementi, tali che ne fanno una frase che non è né una richiesta, né un’affermazione ma una miscela delle due. Per prima cosa riconosciamo il problema, in secondo luogo esprimiamo la nostra intenzione ad ottenere un risultato, e infine affermiamo chiaramente qual è il nostro obiettivo.
“Io percepisco questo problema” meglio se specifichiamo particolareggiatamente qual è il problema a cui ci riferiamo: significa che ammetto apertamente l’esistenza di un determinato problema. In molti casi soltanto rendersi consapevoli dell’esistenza di un determinato problema avvia l’operazione di rilascio dello stesso.
“e so che può modificarsi”: con questa frase esprimiamo la nostra intenzione di raddrizzare la situazione o guarire o comunque risolvere la questione perché abbiamo la consapevolezza che nessun problema è definitivo e che in noi c’è il potere di manifestare il meglio. Solo l’idea che una situazione che ci procura disagio possa essere modificata per il meglio induce rilassamento.
“Voglio che questo problema si dissolva.”: e con questa frase chiariamo esplicitamente qual è l’obiettivo dell’operazione. Non ha nessuna importanza capire che e come raggiungeremo l’obiettivo, l’unica cosa veramente importante è raggiungerlo.
Ovviamente questa frase può essere modificata e allineata al sentire di ogni individuo, la cosa importante (ma non fondamentale) è che contenga questi tre elementi.
Picchiettamento
* Ora con l’indice e il medio della mano destra picchiettiamo per sette volte il punto di congiunzione tra pollice ed indice della mano sinistra. Quindi ripetiamo lo stesso picchiettamento, con le due dita della mano sinistra, sullo stesso punto corrispondente della mano destra. Adesso con l’indice e il medio picchiettiamo per sette volte nel centro del petto e quindi altri sette picchiettamenti sull’ultima vertebra, quella sporgente alla base del collo.
Quando tocchiamo il nostro corpo, induciamo il corpo stesso a reagire energeticamente al nostro contatto e tale reazione influenzerà tutto il nostro sistema corpo/mente. Inoltre sfiorare o toccare determinati parti stimola una reazione particolare e in questo caso sarà una miscela di energia e di rilassamento.
Si suggerisce di ripetere il picchiettamento per sette volte. Il sette è un numero ricorrente nella cultura Huna. Ed è notoriamente considerato un numero sacro. Ma in questo caso è stato preso come misura per la sua giusta lunghezza e per il suo ritmo appropriato.
Punti da picchiettare
Con Dynamind i punti da picchiettare o anche semplicemente da sfiorare sono 4 in tutto.
1 e 2) Il punto di congiunzione tra il pollice e l’indice sul dorso di entrambe le mani. Punto indicato dall’agopuntura cinese come punto Hoku. Pare siano punti la cui sollecitazione ha un effetto rivitalizzante su tutto il sistema Corpo/Mente
3) Un punto al centro del torace. Conosciuto anche come Zona del Timo. Pare che anche per quest’area il tocco ripetuto procuri un rilassamento a tutto l’organismo. E conseguentemente al nostro sistema Corpo/Mente.
4) La vertebra sporgente alla base del colo. E’ tecnicamente la settima vertebra cervicale. Questo è un punto specifico che la tecnica del massaggio Hawaiano utilizza per permettere di raggiungere un rilassamento profondo e per infondere energia rinnovata in tutta la parte superiore del nostro corpo.
Con questi 4 punti tocchiamo i 4 lati principali del nostro corpo.
- Fianco destro,
- fianco sinistro,
- davanti
- dietro,
In modo immediatamente accessibile. Con il respiro Piko Piko, infine copriamo anche il sopra e il sotto (e adesso lo vediamo)!
Respirazione
* Infine facciamo una respirazione piko piko.[1]
La respirazione che deve essere di tipo profondo. Cioè inspirando, riempiendo d’aria la pancia, ed espirando, vuotando completamente i polmoni dall’aria residua. Ovviamente è una descrizione virtuale, non riempiamo né svuotiamo in realtà, ma è comunque chiaro il concetto dell’esercizio. E’ una respirazione energizzante tipica delle pratiche Huna. Inspiramo concentrando la nostra attenzione sulla sommità del nostro capo. Ed espiriamo focalizzandoci sulla pianta dei nostri piedi.
L’alternanza dell’ attenzione associata ad una respirazione consapevole genera un onda energetica che ha i suoi picchi nei punti oggetto dello spostamento del nostro focus mentale, con un risultato contemporaneamente rilassante e vitalizzante.
Valutazione
Alla fine di ogni ciclo sarebbe opportuno valutare l’intensità del sintomo se è un dolore o un fastidio percepibile. O il livello di benessere raggiunto se il problema che stiamo trattando riguarda una situazione o qualcosa di non immediatamente valutabile. In base alla nostra valutazione decidiamo se ripetere il ciclo o concludere l’esercizio. Si può anche decidere di ripetere il ciclo modificandone la dichiarazione di apertura. Nel caso si abbia la sensazione che questa operazione possa risultare utile o più efficace.
Questi passaggi possono essere ripetuti da una a quante volte si vuole. Il misuratore principale sarà il nostro benessere. Un buon numero nella cultura hawaiana, come abbiamo visto, è comunque sette.
Eventuale visualizzazione
Al ciclo sopra descritto, possiamo anche aggiungere, tra la dichiarazione e il picchiettamento, la visualizzazione. Possiamo farlo attraverso la visualizzazione simbolica. Cioè associando al problema una figura, appunto un simbolo, che identificheremo con il problema stesso. Questa immagine è definita “Chiave simbolica” nella tecnica Dynamind.Che serve per far scattare la “Serratura emotiva”. Ossia per cancellare la memoria che ci procura il problema. O in altri termini la convinzione ostacolante o il blocco energetico che dir si voglia. L’uso del simbolo si articola, nella sua individuazione (Ho un dolore lancinante che mi sembra un coltelllo!) e nella sua modificazione in positivo (immagino di estrarre il coltello dal punto in cui ho il dolore e di gettarlo via).
Auto-guarigione e guarigione
Come per Eft anche Dynamind può essere utilizzata da un individuo in favore di un altro, che non è in grado di utilizzare lo strumento autonomamente (bambini, animali, disabili ecc…)
Per farlo il processo da seguire è il medesimo del precedente con le eventuali medesime varianti. La cosa da fare precedentemente è quella di stabilire un contatto, meglio se fisico (abbracciando l’altro o tenendolo in braccio ecc…). Tuttavia va benissimo anche se il contatto è solo emotivo, mentale o spirituale.
La dichiarazione da fare sarà ovviamente a favore dell’individuo al quale ci si sostituisce:
“Tizio percepisce questo problema e sappiamo che può modificarsi. Voglio che questo problema si dissolva.”
Il picchiettamento può essere fatto sulla persona in questione se il contatto è fisico altrimenti possiamo farlo su di noi.
[1] PIKO PIKO, letteralmente significa “da centro a centro”. Basa la sua esecuzione proprio sullo spostamento dell’attenzione da un centro ad un altro del nostro essere fisico. Consiste, in questo caso, nel respirare profondamente portando l’attenzione, inspirando, alla sommità della testa, e spostando il proprio focus, espirando, alla pianta dei piedi!
Tratto da libro “Ho’oponopono e EFT”
Scarica QUI il file in PDF della descrizione della tecnica Dynamind
Quest’articolo capita al momento giusto.Adottero’ questa tecnica e ci aggiorneremo..Per il momento un semplice ma colmo d’amore…. Grazie
Ciao Giovanna,
questa tecnica può essere usata anche per creare la propria realtà?
Grazie come sempre giunge al momento opportuno!!!!! GRAZIE GRAZIE GRAZIE