Giovanna Garbuio

Il mondo che vogliamo

Un articolo di Maria Elisabetta Gazzola

Il mondo che vogliamo è un percorso condiviso

Il mondo che vogliamo

E’ bellissimo condividere passo dopo passo ciò che impariamo, accrescendo così la nostra saggezza nella connessione con gli altri. Così il nostro cammino procede attraverso gli altri e a fianco degli altri.

Le nostre esperienze condivise in questo modo risultano utili agli altri almeno tanto quanto le esperienze degli altri condivise possono risultare preziose ricchezze per noi.

Questo spirito ci conduce non tanto a voler esprimere ciò che personalmente crediamo giusto, ma a poter veicolare la saggezza che ci giunge da ogni parte. Così la saggezza che riceviamo potrà aiutare non solo noi a procedere, ma quanti più fratelli e sorelle si trovino in sintonia con essa, per una comune spinta verso un rinnovamento, che viene da fonti ben più elevate, proprio perché comuni e condivise.

Io sono perché noi siamo è il mondo che vogliamo

Il mondo che vogliamo seminario ho'oponopono

Io sono perché noi siamo! La condivisione così diventa un momento di crescita molto importante! La realtà infatti la creiamo noi.

Cioè se io ho dei problemi di relazione è perché dentro di me c’è qualcosa che devo guardare e probabilmente che devo ripianare, un conflitto da chiudere, una disarmonia da ristabilire.

Il bisogno di approvazione è naturale

A tutti fa piacere sia che se scriviamo o diciamo una cosa venga riconosciuta e approvata, sia che se condividiamo un malessere siamo compatiti e ci venga detto un amorevole “poverino”. Questo è molto umano e non c’è niente di sbagliato in questo che attiene alla dimensione terrena.

Ma non sempre questo è ciò che è più efficace per noi. Il bisogno di approvazione è un’esigenza certamente umana, ma non per questo meno velenosa, perciò è qualcosa che dobbiamo lascire fuori dal mondo che vogliamo.

Un “poverino” detto con compassione spesso non ci permette di guardare ciò che quella difficoltà ci sta mostrando. Se ci troviamo in una dimensione di assenza di giudizio, quando il commento di qualcuno ci porta qualcosa di utile ben venga. In qualunque direzione vada. E questo vale per qualsiasi tipo di condivisione.

Se abbiamo qualcosa da dare agli altri, anche sotto forma di esperienze chiamiamole “negative”… bene! La cosa importante è che tale condivisione non sia dettata da un bisogno di approvazione subdolo, che minerebbe il valore del nostro apporto.

Andare oltre per riconoscere il mondo che vogliamo

Il  mondo che vogliamo la luna piena
Fotografia di Guido Conte

In questo consiste il compito che ci è proprio in questo momento storico evolutivo: andare oltre le esigenze della nostra personalità, del nostro ego. 

Abbiamo una mene che ancora troppo spesso ci porta a prendere tutto estremamente sul personale. Questo va superato. E per superarlo la via è cambiare prospettiva. Se noi entriamo nella nuova prospettiva dove è chiara la consapevolezza che tutto ciò che succede è ciò di cui abbiamo bisogno, e lo creiamo noi con la realtà che è dentro di noi che attrae materialmente ciò di cui abbiamo bisogno, allora se c’è  qualcosa che ci infastidisce, sarà naturale ed immediato cercare dentro quale tasto ha toccato ciò che non ci piace là fuori.

Se non ci piace, siamo noi che non ci riconosciamo

Questo è il momento in cui comprenderemo che in realtà siamo noi che non ci riconosciamo. Nel momento in cui noi riconosciamo la nostra grandezza spirituale (Uhane Nui Au) tutta la nostra realtà esteriore si inchinerà ad essa. Provare per credere! Eccolo qua il mondo che vogliamo!

Certo queste possono risultare parole poco credibili lette da una determinata angolazione, ma se cambiamo angolazione e ne cerchiamo le prove nella nostra vita reale, con sincerità e purezza di intenti, le troveremo. Le troveremo senza dubbio.

Io sono perchè noi siamo

Il mondo che vogliamo

Nel momento in cui noi riconosciamo la nostra grandezza spirituale, illumineremo il nostro percorso facendo scomparire tutte le ombre che lo abitavano e questa Luce sarà di gran beneficio anche per tutti coloro che ci guardano.

Ma siamo noi che dobbiamo riconoscere il nostro vero valore.

Se aspettiamo che le conferme ci vengano da fuori saremo ingabbiati in un circolo vizioso autoalimentante di fastidio, di malessere, di timore, di vittimismo.

Da questo deriva chiaramente che se desideriamo che ci venga riconosciuto il nostro valore, dobbiamo prima di tutto togliere la nostra attenzione da questo bisogno, e cominciare a riconoscere il valore degli altri… così ci metteremo sulla vibrazione del riconoscimento. Riconosceremo come conseguenza noi stessi e permetteremo agli altri di notarci.

Dobbiamo cominciare ad essere veri e smettere di aver bisogno di essere bravi

Così incredibilmente, ma solo così, entreremo in un mondo diverso, dove le persone non solo sono pronte ad abbracciarci, ma desiderano farlo, non chiedono di meglio che noi glielo permettiamo.

Giovanna Garbuio

Mi chiamo Giovanna Garbuio non mi piace definirmi, ma se proprio lo devo fare direi che sono una libera pensatrice. Sono inciampata nel 2008 su ho'oponopono e l'ho subito identificato come la via per lasciar andare tutte le domande! Sono stata la prima a scrivere qualcosa di strutturato su Ho'oponopono in Italia.  Sono entrata in contatto con la cultura Hawaiana dunque, quando ancora in italiano non c'era letteratura e quella poca che c'era era per lo più fuori stampa e quindi non più disponibile.

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  1. Si, è vero, il mondo che vogliamo va proprio vissuto, questa è la chiave. Parlo qui per un’esperienza spirituale importante e meravigliosa, proprio di questi giorni, che ho potuto condividere con un piccolo gruppo di grandi persone, le quali hanno diciamo.. fatto da antenne con la loro vicinanza… e mi hanno dato così la possibilità di mettere a fuoco, di sintonizzarmi inconsapevolmente su vibrazioni positive. La condivisione è l’altra chiave, oltre al vivere, a fare esperienza, a mettere in pratica ciò che da dentro spinge x uscire e troppe volte, per paura o debolezza o perché no anche pigrizia, rimandiamo al mittente. La condivisione ci permette di scambiare l’energia del cuore, senza la quale saremmo fermi sempre all’energia del pensiero, se mi si può consentire di dire così, entrambe ovviamente necessarie, ma interdipendenti. Quindi il Cuore, l’Amore, lo scambio di opinioni nelle persone è il cerchio magico della vita. Noi perché ci siete voi e voi con noi e solo così il nuovo modo di vedere il mondo darà i suoi frutti. E adesso siamo chiamati proprio tutti a farne parte, in una meravigliosa visione di cambiamento e compartecipazione. Mi preme anche dire che tutto ciò, tutto quello che facciamo, che faremo, che saremo, è e sarà così grazie all’Amore, inteso in senso ampio, senza il quale neppure l’universo potrebbe muovere le proprie Forze, sia fisiche che vibrazionali “tutte le cose visibili e invisibili” . Coltivate l’Amore, ogni giorno, in ogni minuscola cosa, e vi si aprirà davvero, lo dico col cuore in mano per esperienza personale, il nuovo Mondo. E se vi trovate nel ciclone della rabbia o del nervosismo.. o quant’altro, come è umano che sia, be’, fermatevi, cercate se potete di spostarvi per fare un piccolo passo di lato, un respiro guardando una cosa che amate, e cambierete anche la vostra realtà, basta poco. Non mi sarei permessa di dire tutto ciò se non l’avessi provato sulla mia pelle, in anni di ricerca e mi permetto così di consegnarlo ad altri. Grazie dello spazio. Marina.

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